Dei Caratteri (tifosari)
Per questa creazione, ringrazio il defunto e mai abbastanza compianto
filosofo greco Teofrasto e la sua opera "Dei Caratteri". Per la traduzione
dell'opera, andate alla pagina:
http://www.geocities.com/Athens/Olympus/3656/teofrasto.htm
Il bastiancontrario
Questo tifoso, riconoscibile per il broncio costante, nella sua vita non è
mai stato d'accordo con un altro tifoso su nulla. Supponiamo che la
Fiorentina abbia vinto per undici a uno la finale di Cepsion ligh contro
il Real Madrid, a Madrid, dominando sul 10 a zero fino all'89 esimo per
poi prendere un gol per una distrazione difensiva durante il recupero. Il
vero bastiancontrario dira': "La difesa traballante mi preoccupa. È bene
che il presidente allunghi il braccino e si frughi il borsello per
comprare un difensore centrale colle palle, altrimenti l'anno prossimo son
cazzi amari". Il bastiancontrario è capace di contraddirsi 23 volte al
minuto pur di contraddire i suoi interlocutori. A chi gli fa notare che ha
appena detto l'opposto di quello che aveva affermato 5 secondi prima
risponde che si sbaglia. Se gli date ragione e gli dite che è vero e non
s'è mai contraddetto s'incazza ancora più di prima e si vantera' di essere
una contraddizione vivente. E cosi' via.
Il nostalgico
Il nostalgico, a seconda dell'eta', si commuove a sentire i nomi Montuori,
Julinho, Sarti, Roggi, De Sisti, Pagliari, Sella, Antognoni, Bertoni,
Passarella, Dunga o Nappi. Del presente non gli piace nulla. Lo stadio coi
seggiolini come all'opera, le magliette coi nomi e i numeri del lotto, la
Cepsion per cani e porci, gli ingaggi miliardari (un nostalgico che si
rispetti non ha ancora imparato a ragionare in euri) ed il mercato aperto
tutto l'anno. Rimpiange Restelli che arrivava all'allenamento in bici e
non perde occasione per farlo sapere. Il motto del nostalgico, valido in
qualunque situazione, qualunque sia l'argomento della conversazione è: "Ai
miei tempi queste cose non succedevano". I nostalgici più anziani
considerano il nuovo stadio Franchi (costruito negli anni '30) non
altrettanto bello come quello di via Bellini. Per assioma, il nostalgico
DOCG considera il mondo perfetto quello che esisteva quando aveva 15 anni.
Da quel momento, picco massimo della parabola dello sviluppo umano e
calcistico, tutto è andato rapidamente a scatafascio. Il nostalgico puo'
avere qualsiasi eta' dai 16 anni in su'. Un nostalgico che oggi ha 16 anni,
si ricordera' per tutta la vita com'era bella C2, e come, da quel punto,
tutto sia andato a puttane.
Il gobbo travestito
Questo viscido personaggio è pericolosissimo, ma si puo' annidare ovunque;
dal curvino della Fiesole al parterre di Maratona, dal Chiosco al crocchio
di tifosi al bar Marisa. Dice a tutti di tifare Fiorentina, ma poi,
durante le discussioni, troppo spesso si lascia sfuggire la sua
ammirazione per lo stile Juve. I bilanci in pareggio, le vittorie a
grappoli, la conduzione societaria degna di Pinochet, il ricorso alla
farmacia illegale. Altra caratteristica fondamentale del gobbo travestito
e la totale assenza di bestemmioni dal vocabolario e la tendenza a frenare
gli eccessi del vernacolo fiorentino, arrotondando le erre per darsi un
tono agnelloso da torinese. Se vi avvicinate ad un crocchio di tifosi
fuori dai campini durante l'allenamento, e ne ascoltate le conversazioni,
potete facilmente distinguere il gobbo travestito. Esempio. Tifoso A: "Zio
buhaiolo, ieri s'e perso tre a uno, ma c'eran du' rigori per noi. Ce
l'hanno rubata." Tifoso B: "Icche' tu' dici, bischero, e s'è sbagliaho 4
golli a porta vota. Se DVD un ci hompra tre pezzi boni e si va poho
lontano." Tifoso C (il gobbo travestito): "Si, ma alla Juve queste cose
non succedono. Una bella passeggiatuice nell'albergo dell'aubituo la notte
puima, una Panda 4x4 peu il compleanno della moglie, il bilancio sempue in
paueggio e pedate nel sedeue ai giocatoui che fanno le bizze. Douemmo
impauaue da louo." (Nota: la u sostituisce la r per darsio il tono
erremoscesco che tanto ammira). Segretamente il gobbo travestito ammira la
triade Moggi, Bettega, Giraudo e tiene il santino di Galliani (un
dirigente coi fiocchi) nel portafogli.
Il vero sportivo
Il vero sportivo, nonostante ci provi, non rientra propriamente nella
definizione di tifoso. Mai, a memoria d'uomo, un tifoso si è sognato
d'affermare che il rigore contro la Fiorentina fosse sacrosanto o che il
gol annullato contro la Juve per un fuorigioco di decine di metri non
fosse più che regolarissimo e frutto solo della malafede di quei
cornutacci col fischietto. Il vero sportivo inizia sempre le sue frasi
con: "Per essere onesti il rigore non era poi cosi' netto…", "Se
osserviamo con occhio non annebbiato dal tifo il fuorigioco c'era…", "Se
vogliamo dare a Cesare quel che è di Cesare, il fallo era da espulsione…".
Questo personaggio dall'indubbia morale, fra partitella amichevole
Sancascianese-Fiorentina in differita su canale 10 e la Finale di Cepsion
Ligh Milan-Manchester, preferisce la seconda, con la scusa che non riceve
bene il segnale di Canale 10.
Il teppistello
Questo pseudotifoso è la rovina del calcio. Non perde occasione, con la
scusa della Fiorentina, per commettere piccoli atti di vandalismo. Se va
in vacanza a Riccione e vede una macchina con un adesivo del WWF con su la
foto di una zebra, la prende per un'auto di gobbi e gli fora le gomme. In
trasferta indossa sempre un giubbotto a fisarmonica ed esce sempre
dall'autogrill ingrassato di 21 kg. Gli unici cori che conosce sono quelli
di offesa ai parenti degli avversari e passa tutto il tempo allo stadio a
lanciare oggetti ai giocatoti avversari, a offendere quelli della curva
che non cantano e ad urlare: "Oillelle', oillalla', faccela vede', faccela
tocca'" a tutte le ragazze che passano, anche mentre la Fiorentina sta per
battere un rigore. Esso è abilissimo nel creare e preparare striscioni o
cori capaci di ferire chiunque, e non ha rispetto per niente. Sfodera il
miglior repertorio di striscioni e cori in occasione di tragedie, morti,
malattie incurabili, catastrofi e cataclismi vari che colpiscano gli
avversari e le forze dell'ordine.
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