Mujaheddino era un
piccolo bambino pakistano di sette anni che abitava sul K2. Nella sua
provincia non c'era un metro di pianura nemmeno a pagarlo. Tutto era in
salita (o discesa, dipende), con un'inclinazione minima del 13%. C'era
perfino un lago in discesa in cui si poteva fare lo sci d'acqua senza
bisogno del motoscafo che ti tirava. Arrivati in fondo, si prendeva la
seggiovia e si ritornava all'inizio.
Mujaheddino, pero', non amava lo sci d'acqua e tantomeno amava lo sport
nazionale di quella zona. Il bowling pakistano. Questo sport consisteva
nel mettere 10 persone in piedi, incatenate a terra, nella tipica
formazione dei birilli del bowling regolare e far rotolare giu' per il
ripidissimo pendio un roccione gigante. I volontari per la posizione di
birillo non erano molti, e spesso venivano usati turisti di passaggio.
Mujaheddino, invece, amava la dama e fin da piccolo aveva dimostrato
un'attitudine precocissima per questo nobile sport.
Nella regione del K2, la dama era lo sport più difficile da giocare. Da
quelle parti, come ho detto prima, tutto, inclusi i tavoli ove si
appoggiano le scacchiere, è inclinato con una pendenza minima del 13%.
Una volta sistemata la scacchiera sul tavolo, occorre fare tutte le mosse
e finire la partita prima che la forza di gravita' faccia il suo effetto e
le pedine comincino a rotolare verso il fondovalle, in accordo con la nota
formula della fisica dinamica a=F/m. Per questo motivo le partite finivano
tutte in pareggio ed alla fine del campionato tutte le squadre avevano
sempre lo stesso numero di punti. Quando poi arrivava il momento per gli
spareggi per lo scudetto, la salvezza, la coppa UEFA e la Cepsionligh, il
caos decuplicava. Il regolamento prevedeva che in caso di tre o più
squadre a pari punti gli spareggi venissero effettuati giocando un girone
all'italiana fra tutte le compagini appaiate, ma essendo tutte le squadre
a pari punti occorreva rigiocare un intero campionato. Poi, quando tutte
le gare di spareggio finivano in parita', il regolamento prevedeva che si
ricominciasse da capo. In pratica, dopo settantre anni, si stavano ancora
giocando gli spareggi del primo campionato nazionale. Ma era uno sport
povero, ignorato dai mezzi di comunicazione e dal pubblico. Solo i pochi
famigliari ed amici dei giocatori sedevano sugli spalti ad applaudire
quando, prima che potesse essere fatta la prima mossa, tutte le pedine
rotolavano irrimediabilmente verso il fondovalle, in una gioiosa cascata
bianca e nera. Era uno sport eccezionalmente spettacolare e difficile, da
atleti veri, ma sulla via del tramonto.
Il babbo di Mujaheddino, invece, da giovane era stato riserva nella
nazionale K2iana di bowling pakistano, e sognava che un giorno il figlio
avrebbe ricalcato le sue orme. Ma Mujaheddino era un puro di cuore.
Un'anima candida ed un idealista totale che odiava gli intrallazzi
politici, la violenza, i giochi di potere ed economici che circondavano il
bowling pakistano. Le partite di bowling spesso sfociavano in atti di
violenza che Mujaheddino non riusciva a concepire. Falangi di hooligans
delle squadre rivali invadevano le citta', rovesciando ed incendiando
cassonetti, e sfasciando yurt. Come se non bastasse, spesso gli arbitri
favorivano le squadre potenti ed i giocatori si spupazzavano le bellezze
locali, attratte dalla fama e dalla ricchezza di questi rotolatori di
pietre, mentre ai giocatori di dama non rimanevano che le racchie.
Ultimamente le cose erano addirittura peggiorate. Il doping dilagava e le
squadre avevano tutte i bilanci in rosso. Il governo era intervenuto con
decreto che spiaccicava i debiti delle societa'. La serie cadetta era
stata allargata a trecentonove squadre. Non si capiva più nulla. Era
tutto un rifrullare di machandising, antidoping, marketing, audience,
pay-per-view, plusvalenze e financial plan. Un casino tremendo.
Un giorno Mujaheddino decise che non ne poteva più. Era stanco che il
glorioso sport da lui praticato con tanta passione non venisse considerato
da nessuno. Insieme ad un gruppetto di amici damisti preparo' uno
striscione lunghissimo che diceva "Il bowling pakistano è corrotto e
vogliamo che non duri. Boicottatelo. Viva la dama, lo sport dei puri."
Erano sicuri che con un messaggio cosi' convincente e preciso, con tanto
di rima baciata, non avrebbero avuto difficolta' a convincere i milioni di
tifosi del bowling ad abbandonare quello sport corrotto per gettarsi
avidamente sulla dama. Erano dei sempliciotti.
All'ingresso dell'impianto sportivo i carabinieri pakistani li fermarono.
-Che c'è scritto sullo striscione, bambini?- Chiesero gli omaccioni in
divisa.
Con mal riposta fiducia Mujaheddino rispose: - C'è scritto "Il
bowling pakistano è corrotto e vogliamo che non duri. Boicottatelo. Viva
la dama, lo sport dei puri.", signore."
I carabinieri pakistani sequestrarono lo striscione e presero per il culo
Mujaheddino ed i suoi amici per almeno mezz'ora.
I bambini entrarono nel bowlingodromo e si sedettero sconsolati nel
curvino. Avevano perso. La dama non sarebbe mai stata apprezzata. Piano
piano, misteriosamente, iniziarono ad appassionarsi alla partita, e verso
la fine del primo tempo si ritrovarono in mezzo agli ultras. Cominciarono
a partecipare ai cori e ad offendere gli avversari "Avversari,
avversari, vaffanculo", "Vi romperemo il culooooo".
Mujaheddino urlava come un assatanato. Quando l'allenatore avversario fece
entrare un giocatore di colore, Mujaheddino si ritrovo' ad ululare ed a
fare il verso della scimmia che si gratta e mangia la banana insieme agli
altri 35.000 spettatori. Si era completamente immedesimato nel branco,
contagiato per sempre dalla passione per questo sport corrotto ed insulso,
ma impossibile da abbandonare. Era diventato parte dell'ingranaggio. Quel
giorno la sua squadra subi' la settima sconfitta consecutiva. Pazzo di
rabbia, alle due del mattino Mujaheddino di trovo' con altri tre
energumeni, armati di mazze e catene, ad attendere l'allenatore sotto casa
sua per una conversazione tecnica "amichevole".
Da quel giorno non si è più voltato indietro. Adesso gestisce un sito
Internet aggiornato 24 ore su 24 ed organizza trasferte con annessi raid
agli autogrill. Ha perfino pubblicato un libro "Immarcescibili",
che ha venduto oltre 700.000 copie, ed il cui terzo capitolo è dedicato
alla presa per i fondelli dei giocatori di dama.
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