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IL
CALCIO IN BOCCA
Tutto quello che dovete
sapere sul gioco più
bello del mondo
ma che nessuno ha mai
osato dirvi prima
di
Trapezio
Prepuzio
Conclusione
Siete giunti
alla conclusione del libro. Lo so, lo so. Vorreste che non finisse mai.
Asciugatevi gli occhi dalle lacrimucce e godetevi queste ultime righe.
Finalmente il calcio per voi non ha più segreti. Da ora in poi non
riuscirete più a guardare una partita con gli stessi occhi (soprattutto se
avete appena avuto un trapianto del bulbo oculare). Da questo momento, se
avete veramente letto il libro e non solo guardato le figure, il vostro modo
di intendere il nostro beneamato sport non potrà più essere lo stesso.
Quando i vostri irruenti e troppo istintivi compagni di atti vandalici
partiranno alla contestazione dell'allenatore dopo un pareggio interno, non
potrete fare a meno di fermarvi a calcolare l'Indice contestativo (Ic) per
capire se è veramente giunto il momento di spaccagli la macchina, o se un
lancio di uova marce e semplici telefonate minatorie alla moglie siano, in
attesa di ulteriori debacle, sufficienti. Finalmente, quando il vostro
pargoletto vi chiederà di acquistare una bottiglia di Lambrusco sgonfio
(senza bollicine) al metanolo con il simbolo della sua squadra del cuore a
prezzo sestuplicato potrete usare le vostre fresche conoscenze
marketinghistiche per fargli capire che trattasi di un articolo che non si
addice a fregiarsi di tale vessillo. E via discorrendo.
Dopo aver diligentemente svolto i test ivi proposti, non sarete più in grado
di guardarvi allo specchio senza sputarvi in un occhio. Adesso sapete che
anche voi, sotto sotto, siete come loro. Ma soprattutto, dopo aver letto la
sezione che definisce con precisione certosina come dovrebbe essere il mondo
del calcio che tutti noi sognamo non potrete più esimervi dal lavorare
pacificamente con i vostri confratelli per costruire un mondo migliore.
Infine, e questa è la cosa più importante, consiglio caldamente a tutti, ma
soprattutto alle donzelle, di acquistare gli oggettini in vendita.
Per finire in
bellezza, una storiella educativa a sorpresa
Come si sceglie
il presidente di società di calcio
Supponi di essere il proprietario
di una squadra di calcio. Sei talmente ricco che i soldi ti escono dalle
orecchie. Magari sei anche presidente del consiglio, hai 6 o 7 reti
televisive, banche, industrie e quant'altro. Poi, fra concubine, crociere in
iot (si pronuncia yacht), giurie a concorsi di bellezza e settimane bianche
a Cortina non ti rimane molto tempo per occuparti di persona del tuo
giocattolino: la squadra di calcio. Che fare. Segui l'esempio di molti yuoi
colleghi: scegli un uomo di fiducia -un presidente- che la gestisca per te.
Ma come scegliere la persona
giusta? Nell'unico modo possibile; convincendo un uomo d'esperienza e
provate capacità ad accettare l'incarico. In fondo l'Italia pullula di
figuri nati per quella posizione.
Quello che segue è un esempio
realmente accaduto di come si sceglie un presidente di squadra di calcio.
"Erano
le undici mezzo di sera e Paolo Calcagni, il noto avvocato penalista
fiorentino, stava guardando per l’ennesima volta, sprofondato nella poltrona
arancione, la sua trasmissione preferita, la registrazione del TG4 in cui
Fede metteva le bandierine rosse e blu sulla cartina d’Italia durante lo
spoglio delle elezioni regionali di qualche anno fa. Sul tavolino alla sua
destra c’erano una lattina di birra ed un pacchetto di semi di zucca salati
e tostati ancora sigillato. Improvvisamente squillò
il telefono. L’avvocato Calcagni lasciò che fosse la segreteria telefonica a
rispondere:-Risponde il numero 055………... Sono momentaneamente assente oppure
sono seduto sulla poltrona arancione e non mi va di alzarmi. Lasciate un
breve messaggio ed il vostro numero di telefono e sarete richiamati al più
presto.-
-Paolo, Paolo, rispondi, sono Luciano. Hai letto il giornale d’oggi? Sembra
che il proprietario della Fiorentina sia intenzionato farti presidente della
sua squadra. Buche si è licenziato e lui è alla ricerca d’un leccapied….
scusa, d’un personaggio di provata esperienza e capacità
per ricoprire quella carica. Pare sia stato fatto il tuo nome…… rispondi….-
Paolo si precipitò al telefono rovesciando la lattina di birra sul tappeto
persiano.-Luciano, Luciano non attaccare, ripeti un po’?- disse l’avvocato
eccitatissimo.-Sì,- continuò Luciano Sole –è sulla pagina sportiva de Il
Giornale e sulla Gazzetta. E la Gazzetta non sbaglia mai, lo sai.--Grazie
Luciano, ci sentiamo dopo. Ora devo andare.-Paolo riattaccò il ricevitore e
si avvicinò alla bacheca che conteneva i suoi trofei vinti quando era stato
presidente della Federazione Italiana di Scarabeo. In pochi secondi si
riaffacciarono alla mente tutti i dolci ricordi dei trentanove anni di
presidenza. Tutti i bellissimi ricevimenti di gala con i quali aveva
convinto le varie federazioni regionali a votare per lui. Tutti i presidenti
di club ai quali aveva regalato letterine in oro e avorio intarsiate. Poi si
soffermò a lungo sulla bacheca. Una bacheca d’ebano finemente rifinita, con
al centro l’unico trofeo vinto da presidente: Il Torneo Scarabeistico della
Nuova Guinea del 1971.Improvvisamente assunse un’espressione cupa. Non era
certo stata colpa sua se negli ultimi trentasette anni le madri italiane non
avevano saputo partorire nessun campione di Scarabeo. Tutti gli attacchi
della stampa erano stati certamente pilotati dai suoi avversari alla
presidenza. Il novantunesimo posto ai mondiali di Berna, il centoduesimo a
quelli di Bogotà nell’86, il crollo del 91% degli iscritti alla federazione
negli ultimi ventisei anni non potevano certo essergli imputati. Gli
italiani erano un popolo di santi, poeti e navigatori e non di scarabeisti.
Anche l’antica saggezza popolare l’assolveva. Mentre nella sua mente i
pensieri si rincorrevano come lucertole nel Sahara, il telefono squillò
nuovamente. Con uno scatto felino s'avventò alla cornetta e rispose:
-Pronto?- -Avvocato Calcagni?- disse una voce di donna, -Sono la segretaria
personale del dottor proprietario della Fiorentina. Il dottore mi ha
incaricato di contattarLa per sondare la Sua disponibilità ad assumere la
carica di presidente dell’A.C. Fiorentina.--Quant’è lo stipendio?- chiese
Calcagni d’istinto.-Il dottor proprietario, prevedendo che questa sarebbe
stata la Sua prima ed unica domanda, mi ha incaricato di offrirLe la cifra
di 30.000 euri al mese.-La pozzetta di bava che si stava accumulando ai
piedi di Paolo si faceva di secondo in secondo sempre più ampia. Il pensiero
corse immediatamente al suo conto in banca ed alla possibilità di aggiungere
un altro titolo sul suo biglietto da visita. A questo punto avrebbe
raggiunto, se pienamente disteso, il metro quadrato. Paolo era stato
presidente di sessantasei fra associazioni, enti, organizzazioni, società,
gruppi religiosi, logge, partiti politici e circoli vari. Stava quasi per
raggiungere Luca Crodino di Montezuma, il quale poteva vantare un numero di
presidenze impressionante: ottantadue.-Avvocato, è sempre in linea?- disse
la segretaria con tono preoccupato.-
-Si,
si, ci sono. Accetto.- Disse Paolo uggiolando come un cagnolino
assetato.-Bene, il dottor proprietario aveva previsto che avrebbe detto di sì.
Dirameremo subito un comunicato stampa. Il dottor proprietario Le vuol
parlare, adesso glielo passo.-Ci furono alcuni secondi di pausa.
-Pronto, caro Paolo, come stesse?- Chiese con voce gioviale il proprietario
della Fiorentina.-Bene dottore. Sono felice di lavorare per te. So che sei
una persona seria, di grande cultura sportiva ed accademica. Sono onorato di
essere alle tue dipendenze. Voglio però
mettere in chiaro una cosa: come sai io sono un uomo di forti principi
morali,- si udì chiaramente una grassa sghignazzata provenire dalla stanza
accanto, dove la moglie, la signora Pina Bazzoni in Calcagni, stava
origliando la conversazione –ed agirò sempre secondo coscienza.-
-Sì,
lo so,- disse con tono accondiscendente la voce all’altro capo del telefono,
-sai che ti ammiro per questo. Se io sarebbe in te, diressi esattamente la
stessa cosa….-il dottor proprietario non riuscì a finire la frase, perché
improvvisamente i due scoppiarono in una fragorosa risata.
-Ora
basta,- interruppe il proprietario, -devo andare con la mia Vittoriona
Montanari a festeggiare.--Cosa festeggiate?- chiese il novello presidente
viola con falso interesse.
-Vittoria è stata inserita nel Guinness dei Primati: è l’essere umano con la
superficie chiapparia più maggiore mai esistito.--Complimenti.--Bene,-
concluse il dottor proprietario con un tono che non ammetteva repliche
ed con
un congiuntivo che non lasciava dubbi, -cerdo che tu sarebbi l’uomo adatto
per i miei scopi. Vai lunedì
in Piazza Savonarola per firmare il contratto.--Va bene dottore. Ci sarò.
Ciao e grazie.--Ciao Paolo e buon lavoro."
Era nato un nuovo presidente
Curriculum Vitae di Trapezio Prepuzio
Dati anagrafico-residenziali
Nato e tuttora vivente (speriamo che questa frase non porti male)
Residente: ogni volta che mi alzo da una seggiola e/o poltrona e poi mi
rimetto giù, (mi) risiedo.
Telefono: sul tavolo in salotto
Cellulare: nemmeno se mi obbligano con la forza
Fax: uso quello al lavoro
E-mail:
ilgrulloparlante@hotmail.com
Carriera Accademica
Dalla nascita ad oggi: Scarsina. Ho fatto questo e quello. Alcune volte
male, altre meno. E meno male. Poteva andar peggio.
Esperienze Lavorative
Dal primo lavoro ad oggi: lavoro per campare.
Capacità Inespresse
Conoscenza pseudo-scolastica dell'italiano.
Nessuna conoscenza, ma nemmeno pochinina di: swahili, coreano, tutte le
lingue ugro-finniche e dialetti sudafricani vari.
Conoscenza informatica diretta degli effetti collaterali del comando: format
c:
Referenze
Mia mamma dice che son belloccio.
Una volta uno per la strada mi ha detto: "Stai attento, fava". Secondo me
era un complimento alla mia opera.
Me stesso.
… e scusate se è poco…
FINE
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Materiale di altissimo
livello letterario e pertanto coperto da Copiraitte (c). Se qualche
lungimirante editore volesse mettere su carta cotanta opera, non ha che da
scrivermi a:
ilgrulloparlante@hotmail.com e se ne parla. |
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