IL GRULLO PARLANTE

29 ottobre 2002. SCOOP. Intervista a DDV. Ecco una parte dell'intervista segreta a DDV.

 

Estratto dell’intervista a Diego Della Collina, proprietario della societa’ calcistica Polenta Blu, che andra’ in onda questa sera a Uscio a Uscio, la nota trasmissione condotta da Chiaro Ape. Questa parte e' stata tagliata per motivi di tempo, e quindi non verra' mai trasmessa.

Ape:
Signor Diego, ci parli di suo padre.

Della Collina:
Mio padre era un brav’uomo. Nel periodo in cui mia madre rimase incinta di me, s’era appassionato alle avventure di Zorro. Invece di andare al lavoro, mandava a dire che stava poco bene e si chiudeva in bagno a leggere i fumetti. Per questo mi ha chiamato Diego. Una volta, qualche anno fa gli dissi: “Babbo, per fortuna non mi hai chiamato Sergente Garcia, altrimenti sai quanto m’avrebbero preso per i fondelli a scuola”. Lui rise. Ha un gran senso dell’umorismo.

Ape:
Questo spiega molto. Quindi lei, quando ha scelto Piercholood come allenatore della Polenta Blu, l’ha fatto per un irrisolto complesso edipico. Vedeva in lui il cattivo ed odiato governatore spagnolo dell’Alta California e per questo lo odiava, ma sapeva che, nonostante tutto, occorreva un uomo forte per tenere a bada i ragazzi della squadra. Quando ha capito d’aver sbagliato?

Della Collina:
Io non ho sbagliato. Come ho sostenuto fin dall’inizio, sto aprendo la via ad un nuovo modo di fare il calcio. Rivoglio le famiglie allo stadio, e quando mi sono accorto che la percentuale di bambini allo stadio al di sotto dei nove anni era solo del 6% -mentre rappresentano il 13% della popolazione mondiale- ho capito che era lo Zar, con il suo ghigno minaccioso, che li allontanava. Tra l’altro, due settimane fa con il Forli’ ho fatto una rapida indagine a campione tra i giovani frequentatori della tribuna coperta, e ho scoperto che il 57% vorrebbero un allenatore che sia più vicino alle problematiche giovanili.

Ape:
Capisco. E Cavasinelli, il nuovo mister, come si inserisce in questo progetto?

Della Collina:
Semplice. Come sapete io sono il primo presidente che ha accettato di mettere a disposizione dei tifosi sotto forma di azionariato popolare il 19% della nuova societa’. Cavasinelli ha esperienza da vendere, è mezzo pelato e usa il congiuntivo duttile. Cio’ lo rende più vicino al tifoso medio, quello che acquistera’ le azioni della Polenta Blu. Voglio che il calcio ritrovi le sue origini, ed i tifosi, soprattutto i giovani tifosi, devono giocare un ruolo centrale in questo processo.

Ape:
Ma non teme di essere accusato di usare gli stessi metodi dei suoi colleghi presidenti, quelli che lei critica indirettamente, quando parla di riformare i modi del calcio? Anche loro dopo un paio di partite andate male esonerano gli allenatori.

Della Collina:
Vede Ape, anche lei generalizza. Non è solo un problema di modi, ma di sostanza. In sostanza, io ho dovuto esonerare il mister Piercholood per motivi ben più nobili di quelli degli altri presidenti. Io, come le ho spiegato, l’ho fatto per riportare le famiglie allo stadio. Come ho sempre ripetuto, tecnicamente, il mister Piercholood ha la mia fiducia fino a Natale. Adesso lui puo’ stare a casa sua a disegnare schemi alla lavagnetta tutto il giorno; fino a Natale, poi gli riprendiamo la lavagnetta che e' nostra.

Ape:
Come ha preso la notizia degli arresti domiciliari di Vittorio Troppi Pori?

Della Collina:
Preferisco non commentare.

Ape:
La Polenta Blu ha quasi 17.000 abbonati e 30.000 spettatori allo stadio ogni domenica. Un record per la C2. Vuole dire qualcosa a questi tifosi per ringraziarli dell’affetto che dimostrano?

Della Collina:
Grazie dell’affetto.

 

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