IL GRULLO PARLANTE

E' finalmente uscito il secondo attesissimo libro di Trapezio Prepuzio. Eccone alcuni stralci.

 

Presentato il nuovissimo libro di Trapezio Prepuzio, “Consigli per gli acquisti. Come non si costruisce una grande squadra di calcio” (Fetonte Editore, 514 pagine, prezzo 98,50 Euro). In questo nuovo tomo l’esperto narratore mette a disposizione di Della Valle, Salica e Galli i suoi decenni di esperienze nelle campagne acquisti al fantacalcio. Il libro presenta un’impaginazione ed un formato fruibile nonche’ un impostazione innovativa. Invece del saccente ed irritante tono del tipo “so tutto io” che si riscontra in molti manuali, questo godibile mattone descrive i metodi che non vanno utilizzati in una campagna acquisti vincente. Con questo approccio l’autore sfida la capacita’ creativa degli addetti ai lavori ed esalta le sue doti di educatore e divulgatore. Il peso specifico del volume e’ stato calibrato poter evitare che  una porta sottoposta a riscontro d’aria in presenza di tramontana a 56km orari sbatta. L’ispirata forma a cuneo consente di stabilizzare tavoli traballanti, qualunque sia la differenza di altezza fra le gambe. La soffice carta a tre veli utilizzata per la stampa consente un utilizzo d’emergenza in presenza di diarrea estemporanea.

Eccone uno stralcio:

“Era la fine di luglio. La stagione fantacalcistica 1994-95 si stava avvicinando sicura e rapida come un treno diretto Agrigento-Vienna con prenotazione cuccette obbligatoria pieno di emigranti con le loro valige di cartone e le forme di caciocavallo appese al freno d’emergenza. Ero ancora eccitatissimo per il penultimo posto conquistato l’anno precedente; il miglior risultato della mia carriera. L’eccelso piazzamento era stato raggiunto grazie alla prematura scomparsa di uno dei fantallenatori in un “incidente stradale” verificatosi lungo le scoscese strade della Corsica nella settimana precedente la seconda partita del girone di ritorno. Questa volta volevo far meglio. Passavo le notti a riflettere: la morte naturale di due partecipanti era statisticamente improbabile (l’eta’ media era sui 25), ed anche gli incidenti stradali, secondo i rapporti ACI, non sempre avevano esiti mortali. L’unica opzione che mi rimaneva era cambiare strategia nella campagna acquisti. Fino ad allora mi ero affidato ad uno sperimentato gruppo di giocatori base, dalla presenza sicura, ed il risultato del campionato appena finito mi aveva dato ragione. Ma io, come ben puo’ testimoniare chi mi conosce a fondo, non amo addormentarmi sugli allori. Il successo non mi va subito alla testa come succede a molti. La mia cara mammina ha sempre detto che una delle mie caratteristiche fondamentali, inferiore solo alla prestanza fisica, e’ l’innata capacita’ di andare oltre le apparenze, di sollevare il ruvido e spesso manto che ricopre la verita’ e puntare il mio acuto sguardo sull’obiettivo finale. Se un tal Machiavelli non m’avesse preceduto, i posteri avrebbero definito chi agisce in tal guisa “Prepuzistico”. L’eta’ media del solido gruppo al quale avevo fino ad allora lasciato in mano le redini del mio successo fantacalcistico stava aumentando; era il momento di cambiare.

La campagna acquisti del campionato alle porte si sarebbe svolta di li’ a pochi giorni. Rimuginando sulle sorti della stagione appena finita, mi accorsi che i due giocatori della mia potentissima rosa ad aver ottenuto la media voto piu’ alta erano stati Mannini della Sampdoria ed Albertini del Milan. Mi svegliai di soprassalto nel bel mezzo di un’afosa notte di fine luglio, sudaticcio ed accaldato. Ansimavo come un cinocefalo in calore, ma avevo in mano la soluzione. Tutti i giocatori della mia rosa avrebbero dovuto avere il cognome che finiva in INI. Semplice e geniale. Come tutti sanno, le statistiche non mentono mai, e per chi le sa interpretare schiudono orizzonti infiniti. Se io mangio un pollo e tu nulla, abbiamo mangiato mezzo pollo per uno. Se i giocatori dalla media piu’ alta hanno un cognome che finisce in INI, compra tutti i giocatori con un cognome che finisce in INI. Mi gettai avidamente sulla Gazzetta e stilai, canticchiando l’inno della Cepsion lig, una rosa di base.

In segreto confidai il mio progetto a Ferguson, il manager del Machester United, parente lontano da parte di padre (Ferguson in inglese maccheronico significa Prepuzio). Ne rimase estasiato. Mi disse che anche lui, qualche anno prima aveva avuto la stessa idea, ma non era riuscito a trovare una rosa sufficiente di giocatori inglesi il cui nome finisse per INI. Aveva a malincuore dovuto ripiegare su Beckham e Cantona....”

 

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