-Commodoro
Sglub, il piano procede a gonfie vele. Presto domineremo l'intera baracca
del calcio italiano e potremo passare alla fase tre.-
-Bene vicecommodoro
Plop. Tra due ore iperspaziali voglio un rapporto completo sulla mia
scrivania.-
Il commodoro Sglub si
stropiccio' compiaciuto i tredici tentacoli emettendo il tipico verso di
gioia degli abitanti del pianeta Scopa, un ultrasuono inudibile
all'orecchio umano, ma capace di frantumare un bicchiere di cristallo due
stanze più in la', creato dallo sfregamento della chela maestra con
l'imbottitura gelatinosa che ricopre il cervello. Erano anni che lavorava
a questo progetto. Solo al compimento della profezia totale, cosi' come
espressa nel libro sacro della Primiera Alata, gli scopatori, abitanti del
pianeta Scopa, sarebbero stati liberi dalla maledizione globale che da
tempo immemore gravava sulle loro teste (se cosi' possiamo chiamare
l'ammasso flaccido e semovente contenente il cervello, attacato ai piedi,
tipico degli abitanti del pianeta Scopa).
Alfine, dopo alcuni
interminabili minuti di preghiera, il commodoro si sedette alla scrivania,
apri' con gesti solenni il libro sacro della Primiera Alata, e a voce alta,
lesse.
-Siano maledetti gli
abitanti di Scopa, i loro figli e la loro progenie fino alla fine del
tempo. Mai più potrete praticare il vostro giuoco preferito, la scopa,
fintantoche' non verra' realizzata la Profezia Totale del profeta Purgo:
Un tentacolare
commodoro
Vincera' la
maledizione
Distruggendo il giuoco
del pallone
Nel paese dello
stivale d'oro
Sul pianeta pien di
gente cretina
Nella galassia
chiamata caseina
E sostituendolo col
nostro sacro Giuoco
Usando solo dei mezzi
adatti all'uopo.-
Dopo una lunga pausa
il commodoro chiuse il sacro tomo, si asciugo' una lacrima fuoriuscitagli
dalla membrana spongiforme che ricopre la proboscide e chiuse gli occhi.
Ripercorse mentalmente gli eventi degli ultimi trent'anni. Erano passati
secoli da quando la maledizione aveva colpito il pianeta. Generazioni di
scopatori avevano lavorato con scarsi risultati alla soluzione del mistero,
ma finalmente gli eventi avevano aperto uno spiraglio di speranza. La
parte più difficile era stata decifrare il misterioso testo della
profezia. Il giuoco del pallone, il paese dello stivale d'oro, la gente
cretina, la galassia caseina, ma soprattutto i mezzi adatti all'uopo. Lo
sviluppo tecnologico si era rivelato fondamentale. La soluzione non
risiedeva nel pianeta Scopa, ma fuori, nel freddo infinito dell'Universo.
Dopo lunghe ricerche gli scienziati di Scopa erano riusciti ad individuare
la galassia giusta. La galassia caseina altro non era che la Via Lattea.
All'interno del miliardo e spiccioli di stelle e pianeti fu semplice
individuare quello abitato da gente cretina ed il paese a forma di stivale
(il primo contatto fu con un burinaccio romanista nei primi anni sessanta,
incontro che basto’ a chiarire la giustezza della scoperta). Fu
sufficiente osservare l'assurdo comportamento del popolo italiano, la
bollente passione per un giuoco nel quale ventitre personaggi in mutandoni
corron dietro ad un pallone, per capire che la profezia richiedeva la
sostituzione come giuoco preferito italiano, il calcio, con la scopa, il
sacro giuoco del pianeta Scopa. Non appena la scopa fosse diventata lo
sport nazional-popolare italiano, la maledizione sarebbe stata sconfitta.
Il commodoro sorrise
grattandosi la prenotza, protuberanza pelosa che contiene l’organo
genitale. Si verso' un bicchiere di succo di medusa e chiamo' di nuovo il
fido collaboratore Plop.
-Commodoro,- disse il
vicecommodoro Plop con voce stridula (tratto molto apprezzato dalle
femmine del pianeta Scopa), -Il rapporto è pronto. Gli ologrammi stanno
svolgendo un ottimo lavoro. La sua idea di mandare un gruppo di esseri
umani fittizi per distruggere la passione calcistica sta funzionando che
e’ un piacere. Peccato che la sua prima idea non abbia avuto successo,
ma sono sicuro che stavolta andra' tutto bene.-
Il commodoro lo zitti’
con un gesto secco. Il solo menzionare il precedente fallimento suscitava
in lui una reazione acida dolorosissima. Con movimenti calcolati squamo'
uno dei tentacoli posteriori. Era il classico gesto di rabbia degli
scopatori. La sua idea originaria consisteva nel favorire un passaggio
graduale dalla passione calcistica a quella scopistica, attraverso
l'utilizzo di un ologramma impersonante un personaggio pubblico italiano
stimatissimo. La sostituzione del vero Presidente della Repubblica Sandro
Pertini con un ologramma fu assai semplice, cosi’ come fu semplice
l'organizzazione delle celebri partite a scopone fra Bearzot e lo stesso
Pertini
nella speranza che, in un impeto d’imitazione popolare, gli italiani si
sarebbero buttati sul nobile giuoco delle carte, a discapito del pallone.
Per un paio d'anni ci fu un incremento notevole della passione scopatoria
nazionale, in base alla misurazione effettuata con l'indice scopativo. Nacquero molti circoli della
scopa in tutte le regioni, soprattutto in Molise. Sfortunatamente, il
valore dell'indice inizio' a scemare ben presto. Occorreva una strategia
diversa.
Fu allora che il
commodoro decise di infiltrare completamente i vertici della Lega Calcio e
della FIGC, portando alla distruzione un giocattolino potenzialmente
immortale. Fu creato un comitato di saggi scopatori per procedere alla
messa a punto dei particolari del piano. Vennero creati degli ologrammi
perfetti. La loro impostazione mentale venne basata sulle caratteristiche
più infime dei veri politici italiani. L'aspetto fisico fu curato nei
minimi particolari; si misero a punto ologrammi bassi e tarchiati,
allampanati, cotonati, laureati, mezzi pelati. Le capacita' oratorie
furono studiate con attenzione. Fu reso obbligatorio l'uso del congiuntivo
tattico, abolita la consecutio temporum ed accentuata l’inflessione
dialettale. Fu deciso che una perfetta padronanza, senza sbavature, della
lingua italiana da parte di personaggi di potere avrebbe potuto insinuare
dei dubbi nei tifosi più attenti (non certo nei giornalisti sportivi). I
nomi che gli ologrammi avrebbero assunto furono decisi dopo un attento
studio della filologia e della semiotica nominativa. Dopo accese
discussioni fu deciso per i seguenti ologrammi: l'ologramma Matarrese, un
bozzolotto con occhiali con forte accento pugliese; l'ologramma Carraro,
un allampanato occhialuto dalla parlantina sciolta; l'ologramma Sensi, un
botolo dall'accento burino; l'ologramma Galliani, brutto e pelato;
l'ologramma Cecchi Gori, cotonato e dalla dizione immacolata; piu' altri
ologrammi di contorno. Fu deciso che l'unico essere umano reale che
sarebbe stato utile all'uopo, in quanto dotato di una capacita' distruttiva
intrinseca, era Berlusconi. Ogni ologramma era stato istruito a svolgere
una funzione ben definita. Gli ologrammi presidenti avevano il compito di
portare le varie societa' verso il fallimento, inimicandosi i tifosi.
L'ologramma Carraro aveva una funzione fondamentale, da burattinaio,
controllando gli altri ologrammi, stravolgendo le regole, trattando le
squadre con parametri diversi ed incomprensibili, incasinando il regolare
svolgimento dei campionati e portando i tifosi al limite della
sopportazione.
Poi vennero decise le
fasi del piano. La fase uno, detta della sublimazione, prevedeva di
portare la passione calcistica ad un livello parossistico totale. Partite
ogni giorno e campioni stranieri dai piedi fetecchia pagati un'enormita'.
La fase due, detta del distaccamento, prevedeva l'inizio della fine della
simbiosi squadra-tifosi, da attuarsi attraverso la mercenarizzazione
totale dei giocatori, l'introduzione eccessiva del mezzo televisivo e
l'uso sempre maggiore di partite importanti giocate in stadi improbabili,
azioni volte a causare l'allontanamento dei tifosi dallo stadio ed a
portare l'interesse generale al punto di rottura. La terza fase, detta
dell'allontanamento e della sostituzione, ed infine la fase decisiva,
detta della liberazione, vale a dire la sostituzione totale del calcio con
la scopa e la fine della tremenda maledizione per il pianeta Scopa.
Il commodoro si
asciugo' il sudore con il laser cibernetico, riassunse la postura di
comando con le chele aperte e disse:
-Vicecommodoro, siamo
pronti per iniziare la fase tre?-
-Si', commodoro Sglub.
La macchina olografica sta creando in questo momento i prossimi campioni
di scopa, quelli che dovranno sostituire nell'immaginario collettivo
italiano i giocatori senza cuore che in questo momento stanno calcando gli
stadi della penisola. Ho qui pronto un modello.- rispose il vicecommodoro
tirando fuori di tasca un caricatore olografico dell'ultima generazione.
-Proceda.- ordino' il
commodoro con tono imperiale.
Un lampo di luce
illumino' la stanza accecando i presenti. Quando riaprirono gli occhi si
trovarono davanti un ometto alto circa un metro e sessanta, quasi calvo,
magro come un chiodo ma con una bella pancetta prominente e vestito con
completo scozzese di poliestere liso ai gomiti ed alle ginocchia, un bel
mazzo di carte napoletane (segnate) in mano e l'aria di chi la sa lunga.
-Perfetto.- disse il
commodoro, -Ecco il nuovo prototipo di campione che dovra' sostituire
nell'immaginario popolare i vari Totti e Del Piero. Con un buon lavoro di
persuasione occulta in quattro balletti il calcio in Italia sara'
dimenticato, la scopa regnera' regina ed il nostro pianeta sara'
finalmente libero da questa terribile maledizione. Vieni qui, Plop, che
dobbiamo festeggiare.-
Il commodoro ed il
vicecommodoro si strinsero in un abbraccio tentacolare ed emisero una serie
di stridolini multitono. Presto il calcio in Italia sarebbe morto,
soppiantato dalla scopa, e loro sarebbero stati liberi. Gli ologrammi
alieni Carraro, Matarrese, Sensi, Galliani, Cecchi Gori e gli altri avevano
svolto il loro compito di distruzione alla perfezione.
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