IL GRULLO PARLANTE

Il calcio e le donne. Ovvero, le donne ed il calcio.

 

 

Il calcio e le donne. Ovvero: le donne e il calcio.
Se avessi a disposizione solo sette parole per riassumere il contenuto di questo saggio, ecco quello che direi: le donne non capiscono una mazza di. Se le parole a disposizione fossero otto, allora il concetto sarebbe leggermente piu' chiaro: le donne non capiscono una mazza di calcio.
Negli ultimi anni la percentuale di donne fra i tifosi che frequentano gli stadi, così come di quelle che seguono le trasmissioni sportive dedicate al calcio è in continuo aumento. Provate però a chiedere ad un qualsiasi essere di sesso femminile un giudizio tecnico accurato su un famoso campione e vi accorgerete che il commento più frequente che riceverete sarà qualcosa del tipo: "è bono", "che figo", "stava meglio con i capelli lunghi", "mmh, come me lo farei", etc. Le donne, possiamo con sicurezza affermare, non amano il calcio; amano i calciactori. Le donne ed il calcio, quello con la A maiuscola, fatto di marcature a zona, stop a seguire e pestaggi di tifosi avversari, esistono su due universi paralleli e distantissimi, destinati a non incontrarsi mai. Le volte in cui qualche donna ha espresso giudizi tecnico tattici sensati si possono contare sulle dita di una mano. Mi ricordo benissimo l'unica volta in cui sono stato testimone di un fatto del genere. Avvenne anni fa. Eravamo al Bar Marisa, ed il solito capannello di esperti era impegnatissimo in una delle conversazioni tecniche di routine. Un tipo coi baffi, defilato sulla destra disse "Antognoni dovrebbe tagliarsi la zazzera. A volte ho l'impressione che i capelli gli vadano sugli occhi e sbagli i passaggi a causa di ciò". Una signora dall'altro lato del capannello rispose: "Sì, è vero. Secondo me Antonio col capello corto starebbe benissimo".
Se dopo oltre 100 anni di storia del calcio la situazione è ancora così grave, possiamo cominciare a dire addio alle speranze di cambiamento. Ocorre accettare il dato di fatto, mettersi l'animo in pace e continuare ad usare la classica espressione eufemisrica "Sì, sì, va bene cara, è vero, ma ora basta con le cazzate." ogni qualvolta la moglie o la fidanzata ci propone un suo commento "tecnico" calcistico. Per finire in bellezza questo breve ma esauriente saggio, ho redatto un paio di proposte che potrebbero fruttare dei bei quattrini alla Panini di Modena -quella che fa gli album delle figurine- o a qualunque altra seria ditta intenzionata far soldi sfruttando la passione "calcistica" delle donne. Eccovele (ovvio che se la ditta in questione decidesse di usare le mie idee, mi attendo una congrua percentuale).
1. Album di figurine per donne tifose contenente le foto dei giocatori nudi e le misure geofisiche delle varie parti anatomiche che interessano alle donne. Niente pallose paginate di cifre sui gol segnati o le presenze in nazionale. Solo una descrizione diretta delle capacità erotiche e delle posizioni sessuali preferite del giocatore, la descrizione della sua situazione sentimentale ed i luoghi dove è più facile accalappiarlo.
2. Il manuale delle frasi fatte. Un agile libello contenente le principali affermazioni tecniche necessarie per sostenere una conversazione calcistica di base che esuli dai limitativi "che bono", etc. Per tentare di far bella figura in qualsiasi discussione calcistica anche senza capire un tubo di calcio, basta che le donne si imparino a memoria le frasi fatte in esso contenute (esempi: "la palla è rotonda"; "se avessimo fatto un gol più degli avversari avremmo vinto"; "le partite si vincono a centrocampo", etc.) e potranno far sfoggio di una pseudocultura calcistica (anche se ad un livello tecnico-tattico solo di pochissimo superiore a quello dei gobbi - e di conseguenza, sul penoso andante) in qualsiasi discussione calcistica e nonostante il fatto che, come tutte le donne (e i gobbi), non sappiano quello che stanno dicendo. Questo manuale, ancorché utilissimo, ha una controindicazione: per rendere la conversazione un minimo realistica ed evitare sfondoni troppo appariscenti occorre informarsi almeno sul risultato della partita ed il nome della squadra avversaria.

 

 

**********

S'accettano contributi. Se volete inviarci le vostre opere, scrivete a: ilgrulloparlante@hotmail.com Vi chiediamo solo, come diceva il caro Diego Abatantuono, d'esser breve e circoncisi. Siccome si fa tutto a gratisse, i Grulli Parlanti si riservano il diritto di decidere se pubblicare i contributi. Siate caustici, ma simpatici.

Torna alla pagina precedente

Torna alla pagina principale